Analisi Previsionale 2015
- Categoria: Insieme 2015
IMOLAINSIEME
NOTA PREVISIONALE
SULLA COOPERAZIONE IMOLESE
N°1/2015
Alleanza delle Cooperative Italiane Imola
Casa della Cooperazione Imolese
Via Emilia, 25 - 40026 Imola (BO)
Tel. 0542 - 35382 / 35215 Fax 0542 – 30516
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NOTA METODOLOGICA
Quella presentata in questo fascicolo è la prima indagine previsionale prodotta nel 2015 dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Imola. Essa ha per oggetto un significativo campione di Cooperative ed Imprese aderenti a Confcooperative Bologna – Circondario Imolese e Legacoop Imola, che fanno riferimento all’Alleanza delle Cooperative Italiane Imola.
Il metodo adottato è basato sulla predisposizione di un questionario sottoposto ad un campione estremamente rappresentativo di Cooperative ed Imprese aderenti.
Il campione statistico è costituito da 50 Imprese, articolate nei vari settori/comparti di attività e rappresenta una percentuale estremamente significativa sia in termini di fatturato, che di occupati, rispetto all’insieme delle Imprese aderenti.
L’INDAGINE PREVISIONALE
Andamento del settore
Il 64% (61,8% lo scorso anno) delle Imprese intervistate ritiene che nel 2015 l’andamento del proprio settore di attività si manterrà sostanzialmente stabile rispetto al 2014. Un 14% (9,1% lo scorso anno) segnala una previsione di crescita ed un altro 22% (era il 29,1%) una diminuzione. Su questo versante si registrano alcune diversità sulla base del settore di appartenenza e della dimensione imprenditoriale ma soprattutto, rispetto alle valutazioni espresse nello stesso periodo dello scorso anno, si evidenzia un incremento delle previsioni di crescita, a fronte di una contrazione delle previsioni di diminuzione e di un ulteriore incremento del dato relativo alla stabilità dell’andamento del settore. In generale possiamo pertanto affermare che emergono previsioni abbastanza allineate con le risultanze e gli andamenti settoriali del 2014.
Andamento delle Imprese
Relativamente a questo aspetto un 62% (61,8% lo scorso anno) ritiene che la propria Impresa manterrà anche nel prossimo anno un fatturato stabile rispetto al 2014; un 24% (10,4% nel 2014) prevede una crescita ed un 14% (27,3% un anno fa) una diminuzione. Pertanto relativamente a questo punto si evidenziano tendenze improntate alla stabilità ed ad un incremento o delle previsioni di crescita (emerge una forchetta che va da un +3% ad un +21% del fatturato) rispetto al 2014. Su questi aspetti si evidenzia una tendenza leggermente migliore rispetto alle previsioni del settore.
Andamento export
Tenuto conto della vocazione e della consistente rilevanza del fatturato export per il nostro distretto Cooperativo, abbiamo cercato di verificarne l’andamento, rispetto sia alle situazioni variegate che alla diversa incidenza delle valute, procedendo ad un ulteriore approfondimento fra area EURO, area BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ed altri paesi extra EURO. L’ 88,9% (75% lo scorso anno) delle Imprese che operano sui mercati internazionali ritiene che l’export in area EURO si manterrà stabile, mentre un 11,11% (12,5% nel 2014) ritiene che registrerà una crescita. Non si segnalano ipotesi di flessione di presenza in queste aree (era il 12,5% lo scorso anno e il 26,7% nel 2013). Per quanto riguarda l’area BRIC, un 57,1% (era un 40% nel 2014) ritiene di incrementare la propria presenza, mentre un 42,9 stima di mantenere invariate le posizioni (40% lo scorso anno). Come per l’area euro non si ipotizzano esportazioni in calo per i BRIC (20% lo scorso anno) . Per quanto riguarda l’area extra EURO l’85,7% prevede una crescita di questi mercati (50% nel 2014), mentre un 14,3% (50% lo scorso anno) evidenzia una tendenza alla stabilità. Pertanto rispetto a queste macro aree emerge, accanto ad una riconfermata e sempre più fondamentale vocazione all’internazionalizzazione, una tendenza improntata ad una previsione di conferma delle risultanze e stabilità (in particolare per l’area EURO) accompagnata da alcuni segnali di crescita, in particolare per l’area extra EURO e nei Paesi BRIC.
Fattori di criticità
Attraverso il questionario abbiamo cercato anche di valutare i possibili fattori di criticità e la loro influenza, per il futuro sviluppo delle Cooperative (il questionario prevedeva la possibilità di risposte plurime).
Al primo posto emerge il “quadro socio – politico nazionale ed internazionale” con il 21,7%; a seguire (18,2% delle risposte) viene evidenziata “l’incidenza del costo del lavoro” e con l’ 11,9% “diminuita disponibilità finanziaria degli Enti Locali”; con l’ 11,2% gli “eccessivi obblighi ed adempimenti burocratici per l’Impresa”; con il 9% la “diminuzione della redditività reale aziendale”, la “difficoltà nel reperire le figure professionali necessarie allo sviluppo aziendale” e gli “andamenti economici europei ed internazionali nonché nuovi competitors”; a seguire con il 7% “l’incidenza dei costi delle materie prime ed energetiche”, “difficoltà di accesso al credito” (2,1%) e “carenze infrastrutturali locali” (0,7%).
Relativamente alla indicazione dei fattori di criticità, occorre sottolineare che, pur a fronte di variazioni percentuali, l’ordine si conferma sostanzialmente omogeneo con la situazione dello scorso anno. L’aspetto che continua a mantenersi al primo posto nella “scala dei valori” fa riferimento al “quadro politico nazionale ed internazionale”, mentre continua a incrementarsi la segnalazione rivolta alla “situazione di diminuita disponibilità finanziaria degli Enti Locali”, dalla situazione della finanza pubblica e dai vari provvedimenti dedicati alla spending review.
Continuano, malgrado la crisi e le difficoltà a trovare un lavoro, le criticità per le alcune imprese a reperire determinate figure professionali, per lo più di carattere tecnico.
Investimenti
A fronte di una situazione dell’economia ed aziendale, che evidenzia il perdurare di una marcata fase di incertezza e comunque di programmi di investimento in linea con il 2013 (in assoluto il picco più basso del quinquennio), un 62% (67,3% lo scorso anno) delle Imprese ha dichiarato che nel 2015 effettuerà investimenti che, in particolare, saranno in beni strumentali (immobili, macchinari ed attrezzature, per un 53,2%); in ricerca e sviluppo (14,9%); in nuove tecnologie (10,63%); in acquisizioni di partecipazioni finanziarie (6,4%). L’ordine delle priorità di intervento viene confermato rispetto a quello dello scorso anno, anche se con alcune variazioni nelle percentuali.
Altro aspetto da richiamare, fa riferimento al fatto che circa la metà delle imprese che intendono investire nel corso dell’anno, ritengono di procedere con mezzi propri, senza fare ricorso al credito bancario.
Tuttavia un 38% delle Imprese non valuta ancora, in questa fase, di essere nelle condizioni o di dover effettuare investimenti.
Nuove assunzioni
Su questo aspetto il 56,25% (era il 43,6% nel 2014 e il 30,4% nel 2013) delle Cooperative ritiene che nel corso del 2015 procederà a nuove assunzioni, mentre il rimanente 43,75% non ritiene di avere necessità e/o condizioni di procedere in questa direzione.
Relativamente alle nuove assunzioni (il questionario prevedeva risposte anche plurime), le imprese hanno intenzione di procedere per un 43,7% con assunzioni a tempo indeterminato; per un 41,7% di procedere con la ricerca di personale a tempo determinato e per la restante quota attraverso l’utilizzo del lavoro interinale e di contratti di altro tipo.
Da segnalare un’inversione di tendenza dopo che per sette anni consecutivi si era confermata una maggiore incidenza percentuale rivolta alla eventuale ricerca di personale da assumere a tempo determinato.
Ammortizzatori sociali
Facendo riferimento alla situazione economica in atto nel Paese ed alle ricadute derivanti anche nel nostro territorio, abbiamo cercato di cogliere alcune valutazioni e proiezioni in merito al possibile ricorso ad ammortizzatori sociali da parte delle nostre cooperative, partendo da un obiettivo plurimo, enunciato e perseguito fin dall’inizio della crisi e confermato anche nel 2014: la salvaguardia e continuità dell’impresa e dei suoi valori, strettamente correlata alla difesa nei termini possibili dei livelli occupazionali e del lavoratore (pur in presenza di un ridimensionamento strutturale di alcuni settori e filiere produttive), accanto ad una conferma della concreta attenzione al territorio ed alla Comunità locale. Confermiamo ancora una volta il lavoro come punto centrale del nostro agire imprenditoriale e sociale.
Un 79,1% (75% il dato dello scorso anno) ritiene che la Cooperativa non farà uso di ammortizzatori sociali nel corso del 2015 mentre il restante 20,9% ne sta già facendo uso o ritiene che nel corso dell’anno potrà vedersi costretto a farne uso, cercando come obiettivo prioritario di attivare tutte quelle forme (v. contratti di solidarietà, Cigo, Cig in deroga, Cigs e piani di crisi ex Legge n.142/01) che permettono comunque di mantenere collegati all’impresa i lavoratori, ricercando nel contempo anche di limitare le conseguenze per gli stessi. Infine un 8,7% (era un 19,2% lo scorso anno) ritiene che la sua cooperativa potrebbe dover procedere nel corso del 2015 ad una riduzione della propria base lavorativa.
Risorse umane
Elemento chiave della competitività e patrimonio insostituibile per l’impresa è sicuramente rappresentato dal capitale umano delle Cooperative. Abbiamo pertanto cercato di cogliere alcuni elementi rispetto alle risorse umane, proprio in funzione della valenza strategica che le stesse rivestono, pur a fronte dello scenario economico e delle incerte prospettive che le imprese si trovano ad affrontare anche nel corso del 2015. Il 93,9% delle Imprese (era il 92% lo scorso anno) ritiene necessario continuare ad investire sulle risorse umane, con particolare riferimento ad attività di formazione ed aggiornamento professionale (75,48%), ma anche attraverso attività di formazione sociale, rivolta ai Soci, ai Consiglieri d’Amministrazione ed alle Direzioni Aziendali (24,52%).
Il rimanente 6,1% delle Imprese non valuta, in questa fase, di effettuare interventi formativi mirati.
Ripresa economica
Abbiamo cercato di cogliere, alla luce della situazione, delle tendenze in atto, degli andamenti dei settori di appartenenza e delle Imprese, una indicazione relativamente alla ripresa economica nel nostro Paese.
Il 52,2% delle Imprese (26% lo scorso anno) ritiene che la ripresa economica sia ipotizzabile solo nel corso del 2015. Il 43,5% (72% lo scorso anno) la ritiene prevedibile solo a partire dal 2016. Un 4,3% ha indicato che la ripresa ha già iniziato ad evidenziarsi dallo scorso anno.
Portafoglio ordini
Abbiamo cercato di acquisire indicazioni relative alla situazione e/o alle tendenze del portafoglio ordini delle Imprese e di quanto si evidenzia relativamente ai margini di contribuzione rispetto agli ordinativi già acquisiti.
La situazione del portafoglio ordini evidenzia che un 71% (65,9% lo scorso anno) delle Imprese si ritrova in una situazione coerente a quella dello scorso anno; un 15,8% (11,4% nel 2014) evidenzia una crescita ed un 13,2% (22,7% un anno fa) una diminuzione.
Relativamente alla marginalità, un 64,5% (contro un 61,8% un anno fa) registra un andamento coerente con la situazione dell’anno precedente; un 12,9% (3% lo scorso anno) indica un aumento ed un 22,6% (un 35,3% lo scorso anno) una diminuzione.
Situazione finanziaria
Le problematiche legate alla finanza ed all’accesso al credito, hanno ormai definitivamente assunto una “valenza strategica” per un numero sempre più significativo di imprese, di piccole e medie dimensioni, ma anche strutturate.
Pertanto abbiamo cercato di acquisire alcune ulteriori valutazioni in merito. Un 39,5% (45,3% lo scorso anno) delle cooperative ha riscontrato, rispetto alla situazione del 2014, un allungamento dei tempi e delle modalità di incasso. Un 27,9% (34,4% nel 2014) ha riscontrato un aumento delle insolvenze, talvolta destinate ad evolvere in procedure concorsuali e fallimentari di vario tipo, mentre un 32,5% non ha evidenziato un peggioramento con i tempi di incasso 2014.
Considerazioni
Pur in presenza di un quadro che continua ad essere complesso e che, dopo 7 anni di crisi, mostra un ridimensionamento strutturale di alcuni settori e filiere produttive, si possono cogliere alcuni segnali previsionali di segno positivo. In particolare riguardano l’export, le assunzioni e le valutazioni sul quadro economico. Stabili le previsioni su fatturato, investimenti e portafoglio ordini così come le valutazioni sui fattori di criticità dell’agire economico.
Imola, 15 luglio 2015
Il Presidente
Domenico Olivieri
La presente pubblicazione è stata prodotta sulla base
delle informazioni disponibili alla data del 15 luglio 2015.
Si ringraziano per la disponibilità e collaborazione
i Presidenti ed i Dirigenti di tutte le
Cooperative, i Consorzi e le Imprese
che hanno partecipato alla rilevazione.
Commento ai numeri del movimento cooperativo Rapporto 2015
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Quadro Economico Sociale 2014
La crescita internazionale nel 2014 è stabile. Il ciclo economico internazionale ha mantenuto un ritmo di espansione in linea con quello dell’anno precedente: secondo i dati del Fondo monetario internazionale (Fmi), la crescita del Pil mondiale si è attestata al 3,4%; la moderata accelerazione della crescita nelle economie avanzate (1,8%, dall’1,4 nel 2013) è stata compensata da un lieve rallentamento nei paesi emergenti (4,6%, dal 5,0% nel 2013).
Il rafforzamento ciclico per l’insieme dei paesi avanzati è stato la risultante di dinamiche eterogenee. In particolare, gli Stati Uniti hanno continuato a beneficiare degli effetti positivi degli stimoli di natura fiscale e monetaria, proseguendo su ritmi di espansione simili a quelli dei due anni precedenti; nonostante una politica monetaria espansiva, il Giappone ha sperimentato una stagnazione. Nell’Uem, infine, in corso d’anno è emersa una ripresa e l’attività economica è tornata a crescere dopo due anni di contrazione.
Gli Stati Uniti hanno guidato la ripresa dei paesi avanzati. Più in dettaglio, nel corso del 2014 il ritmo di crescita del Pil negli Stati Uniti (2,4% nella media annua) ha registrato un’espansione marcata nella parte centrale dell’anno dopo la contrazione del primo trimestre. Il ciclo economico è stato sostenuto dal rafforzamento della dinamica dei consumi privati e da un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro (il tasso di disoccupazione è sceso dal 6,6% di gennaio al 5,6 in dicembre), mentre le pressioni inflazionistiche sono rimaste contenute nel primo semestre e si sono attenuate ulteriormente nella seconda parte dell’anno grazie alla caduta del prezzo del petrolio e all’apprezzamento del dollaro.
Utile Netto 2014
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Soci 2014
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Patrimonio netto 2014
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